In caso di cessione di un marchio, le disposizioni riguardanti la rateizzazione della plusvalenza sono applicabili anche nella circostanza in cui il marchio stesso non sia mai figurato in bilancio in quanto non è stato sostenuto alcun costo per il suo acquisto o per la sua produzione, o se il costo iniziale sia stato completamente ammortizzato.
Secondo il TUIR le plusvalenze dei beni relativi all’impresa, inclusi quelli immateriali come i marchi, concorrono a formare il reddito, se sono realizzate mediante cessione a titolo oneroso. La determinazione della plusvalenza che potrà fruire della rateizzazione, si rileva nel raffronto tra il costo, che nello specifico sarà zero, e il corrispettivo della cessione, analogamente anche al caso in cui il bene risulta all’atto della cessione completamente ammortizzato.
Inoltre, le plusvalenze come sopra determinate concorrono a formare il reddito, per l’intero ammontare nell’esercizio in cui sono state realizzate ovvero, a scelta del contribuente, se i beni sono stati posseduti per un periodo non inferiore a tre anni, in quote costanti nell’esercizio stesso e nei successivi, ma non oltre il quarto.