Il credito di imposta per ricerca e sviluppo ha subito nel corso di questi anni una serie importante di modifiche, rispetto al testo iniziale approvato, che è piuttosto complesso riuscire ad avere un quadro completo della normativa di riferimento. La prima importante modifica è intervenuta con la legge di Stabilità 2015 (articolo 1, comma 35, della legge 23 dicembre 2014, n. 190) che ha integralmente sostituito la norma introduttiva del credito di imposta per attività di ricerca e sviluppo (l’articolo 3, del decreto-legge 23 dicembre 2013, n. 145 convertito, con modificazioni, dalla legge 21 febbraio 2014, n. 9, noto come “decreto Destinazione Italia”).
Inoltre, costituendo l’agevolazione in esame una misura di carattere generale, la stessa non rileva ai fini del calcolo degli aiuti c.d. de minimis (di cui ai regolamenti (UE) della Commissione n. 1407/2013 e n. 1408/2013 del 18 dicembre 2013), né del rispetto dei massimali previsti dalla “Disciplina degli aiuti di Stato a favore di ricerca, sviluppo e innovazione” di cui alla Comunicazione (2014/C 198/01) del 27 giugno 2014.