L’“internet delle cose” è un neologismo che da almeno cinque anni entusiasma tanto gli addetti ai lavori quanto le imprese. Dietro questa definizione si cela un paradigma che auspica la diffusione di internet a tutti gli oggetti della nostra vita quotidiana. Nel futuro immaginato dai sostenitori di questa visione tutto è interconnesso: grazie alle più svariate tecnologie di comunicazione, i nostri elettrodomestici, la nostra auto, la nostra casa e persino i prodotti che acquistiamo saranno in grado di sfruttare le potenzialità della rete per interagire con gli utenti in modo intelligente.
Alcune delle applicazioni più interessanti di questo paradigma sono già state presentate sul mercato e ci danno un’idea del futuro che ci aspetta.[2] Per esempio, a breve potremo avviare un’auto o consentirne l’utilizzo temporaneo attraverso una semplice app, che ci consentirà di monitorarne l’utilizzo. La tecnologia della blockchain garantirà una comunicazione sicura e criptata. Il nostro veicolo diventerà di fatto un nodo nella rete globale.
Secondo gli analisti,[3] internet delle cose, blockchain e intelligenza artificiale sono le 3 tecnologie emergenti che guideranno gli investimenti in ambito IT per il 2018. Si prevede una spesa mondiale che raggiungerà i 3,7 trilioni di dollari (con un incremento del 4,5% rispetto all’anno scorso).
Dal punto di vista della tutela della proprietà intellettuale, i produttori di queste tecnologie si troveranno ad affrontare sfide di notevole complessità. Questi dispositivi sono spesso il prodotto collaborativo di componenti, tecnologie e software realizzati da molte aziende diverse. Come preparare un’adeguata strategia di tutela?
Esperti dell’IBA[4] hanno evidenziato come la proprietà intellettuale di ogni componente, caratteristica e funzionalità di questi dispositivi possa essere tutelata. Per esempio, la funzionalità stessa del dispositivo può essere brevettata. Circuiti integrati e microchip possono anch’essi essere oggetto di brevetto. Il software che fa funzionare il prodotto può essere coperto dal diritto d’autore. Il design può essere adeguatamente depositato. Anche i database a cui si collegano questi dispositivi possono essere doppiamente tutelati: la stessa tecnologia di archiviazione può essere brevettata, così come è possibile estendere il diritto d’autore alla struttura organizzativa del database.
La presenza di un’enorme quantità di dati raccolti ed elaborati dai nodi dell’internet delle cose fa sorgere un’altra questione: di chi sono questi dati e come proteggerne la privacy? Per loro natura, i dispositivi IoT devono poter scambiare i propri dati con quelli di un altro dispositivo. Questo libero flusso di informazioni rende impraticabili le soluzioni di tutela “protezioniste”. Le aziende dovrebbero prestare un’attenzione ancora maggiore alle criticità del loro business, elaborando strategie personalizzate in base alla natura delle informazioni scambiate.
Si possono proteggere sia la struttura dei dati sia loro topologia organizzativa. Si potrebbero brevettare anche le tecnologie di connessione, i protocolli di trasmissione e le soluzioni di sicurezza adottate.
Una strategia di tutela adeguata dovrebbe prevedere contratti ineccepibili con i fornitori e con i propri utenti. Infine, non bisogna dimenticare che tutte le tecnologie possono essere oggetto di reverse engineering: bisognerebbe anche pensare a una protezione adeguata del proprio segreto industriale.
Grazie alla competenza legale, unita a una specializzazione ingegneristica, i professionisti di Barzanò & Zanardo possono aiutare le imprese a stimare l’impatto di queste tecnologie sul proprio business: un’attenta valutazione dei costi e delle opportunità si accompagna alla scelta della tecnologia più adatta alle proprie esigenze.
[1] https://www.iottechexpo.com/2018/03/iot/iot-blockchain-and-ai-the-3-emerging-technologies-driving-it-spending-in-2018/
[2] https://www.porsche.com/uk/aboutporsche/pressreleases/pcgb/?lang=none&pool=international-de&id=479342
[3] https://www.gartner.com/newsroom/id/3845563
[4] https://www.ibanet.org/Article/NewDetail.aspx?ArticleUid=5c133514-208d-4e69-85bb-4a96406d71c0